- Beatrice Verga
25 ottobre: eclissi solare e effetti sugli animali
Il 25 ottobre 2022 è avvenuta un’eclissi parziale di Sole che, in Italia, è durata circa due ore, anche se il massimo oscuramento è avvenuto alle 12.22.
Nel nostro paese, la massima porzione oscurata corrisponde al 29% della superficie totale della stella, mentre dalla Siberia si è visto l’80% della superficie solare coperta dalla luna: e da notare poi che la percentuale di oscuramento del sole è stata leggermente maggiore nelle regioni del nord-est rispetto alle regioni meridionali, nelle quali l’eclissi si è potuta continuare a vedere alcuni minuti dopo rispetto ad altre zone.
Si assiste all’eclissi solare parziale quando il nostro satellite si trova nella fase di Luna Nuova, “in congiunzione”, ed è allineato con Terra e Sole lungo la “linea dei nodi”.
Dato che ad occhio nudo comporterebbe seri danni alla retina, gli esperti consigliano l’uso di occhialini muniti di un filtro Astrosolar, con il quale è possibile osservare il sole e l’eclissi senza rischi.
L’eclissi solare è uno dei fenomeni più affascinanti e suggestivi a cui si possa assistere: è curioso come in passato fosse molto spesso associata a eventi catastrofici o superstizioni.
Ma se l’influenza dell’eclissi sull’uomo è ispirata a miti e leggende, la confusione che provoca tra gli animali è invece una realtà consistente: nonostante la sua breve durata, l’eclissi porta diverse variazioni di temperatura, di luminosità e di velocità del vento, che a loro volta producono effetti negativi sulla fauna, portandola a modificare improvvisamente i suoi comportamenti e le sue abitudini.
In alcune specie di cani, cavalli, giraffe, babbuini, gorilla, corvidi e fenicotteri, può infatti svilupparsi uno stato ansiogeno apparente oppure una risposta di paura o comunque legata ad aspetti comportamentali negativi. La maggior parte degli animali, indistintamente, adotta il classico atteggiamento che si osserva nelle ore serali o notturne, come, per esempio, uscire dal rifugio per iniziare a muoversi nel bosco o nei campi (nel caso degli animali notturni), oppure tornare al proprio rifugio (nel caso degli animali diurni).
L’eclissi, inoltre, determina importanti effetti sul comportamento degli uccelli: considerando il caso degli aironi, prevalentemente notturni, come le nitticore, abbandonano i loro nidi per spiccare il volo; al contrario, uccelli ad attività diurna come i pellicani, raggiungono i loro dormitori.
I gorilla in cattività, invece, tendono a tornare alla struttura di riposo notturno; i ragni al termine dell’eclissi tessono la ragnatela come al mattino; le cicale aumentano il loro frinire poco prima dell'oscurità, per poi zittirsi nella fase di buio; gli anfibi, come le rane verdi, aumentano le vocalizzazioni.