- ilgibi
Nuove tendenze musicali: drill e musica delle banlieue
Drill o musica delle banlieue?
Negli ultimi due anni in Italia si è diffusa ampiamente la tendenza ad ascoltare le waves musicali straniere: ma quando ha avuto inizio effettivamente questo fenomeno?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo ripercorrere la storia della musica italiana, prevalentemente quella rap e hip-hop: il rap nasce dal movimento culturale del hip-hop, sviluppatosi in america intorno agli anni ‘60 e diventato di forte ispirazione per la musica moderna. Esso consiste in una sequenza di versi ritmati, incentrati su rime baciate, assonanze e allitterazioni scandite su una base detta “beat”, realizzata completamente dal produttore del rapper o tramite remix di altre basi; per quanto riguarda le tematiche trattate nei testi rap, queste si differenziano in base ai numerosi sottogeneri che sono andati a svilupparsi nel tempo.
Verso la fine degli anni ‘90 e l'inizio anni 2000, in Italia (soprattutto a Milano), inizia la diffusione dell’hip-hop americano che ha come modelli 2Pac, Eminem, Snoop Dogg e 50cent: i primi grandi importatori di questo genere musicale nella grande città lombarda sono stati Fabri Fibra e i Club Dogo e con le nuove generazioni questa tendenza è tramontata e si è passati al rap commerciale più semplificato, nel quale si tende ad esprimere lo stesso concetto in più composizioni, a ripetizione.
Dobbiamo far notare che però, da qualche anno, le waves estere sono tornate ad influenzare quelle italiane soprattutto in due tipologie particolari di musica: la drill e la musica delle banlieue.
La drill riprende esattamente la vecchia tendenza degli anni ‘90, dal momento che è fortemente influenzata dalla musica americana e londinese, come quella di Central Cee, Russ MIllions: se si segue la musica italiana negli ultimi anni, coloro che hanno portato questa tendenza in Italia sono principalmente Sfera Ebbasta e Capo Plaza, che sono passati dal rap generale ad ispirarsi propriamente al rap americano; ma tra le generazioni più giovani, come personaggio di spicco nella drill c’è Rondodasosa, un ragazzo milanese di 20 anni che, pur avendo ricevuto molte critiche, è riuscito a passare da uno stato di povertà ad essere tra uno dei maggiori esponenti del rap italiano in tutto il mondo e ne è la prova il fatto che nel 2023 lui è stato invitato come primo rapper italiano a partecipare al Rolling Loud, il più grande festival di rap al mondo.
Per quanto riguarda invece la seconda tendenza, che a differenza della drill è nata proprio da zero, in soli due anni è aumentata a dismisura: la musica delle Banlieue (dal francese, il termine indica la musica dei quartieri). Come già si può capire dal nome di questo genere, esso prende completamente ispirazione dalla musica francese ed è stato portato in alto dai ragazzi dei quartieri di varie zone in Italia, principalmente Padova, Modena, San Siro e Rozzano. Gran parte dei cantanti di questo genere musicale hanno origine dai tre paesi del nord-africa Algeria, Marocco e Tunisia: nei tre paesi appena elencati la cultura francese è molto influente. Questa tendenza si è affermata circa tre anni fa , quando è emerso Seven Zoo nel quartiere milanese di San Siro, un gruppo di ragazzi di orgine araba. Successivamente alla loro fama, molti emergenti hanno iniziato a scalare le classifiche e tra i più conosciuti ricordiamo Neza, Rhove, Nabi e Kassimi, questi prendono ispirazione dai grandi rapper francesi PNL e Jul. Il picco di questa tendenza italo-francese è avvenuto durante la fine del 2021 e l’inizio del 2022, con il cantante rhodense Rhove, che in pochi mesi è diventato virale in tutto il mondo con i suoi beat freschi e travolgenti.
Oltre a questi fattori di diffusione, c’è anche da dire che questo mix tra cultura francese e araba ha influenzato molto la cultura stessa del paese italiano. Infatti, da quando è nato questo genere musicale, le nuove generazioni hanno iniziato ad essere più aperte nei confronti di nuove culture, tradizioni, stili e lingue: ciò è dimostrato dal fatto che molti ragazzi ora si vestono seguendo un certo stile, parlano inserendo parole dello slang arabo-francese e non solo da quello inglese rendendo così la società un luogo più inclusivo a tutte le nuove waves.
Veronica Ibrahim